Viewing 9 posts - 1 through 9 (of 9 total)
  • ZhoraDj
    Member
    Post count: 2
    #24538 |

    Allora, sono nuova, appena iscritta ù_ù

    Quindi probabilmente avrò sbagliato a mettere il 3d qui >.>”

    Chiedo subito venia, eccu

    Dunque, essendo bravissima a fare i discorsi introduttivi, lascio subito la parola a voi, miei cari

    Per chi ne avesse voglia, vi va di presentarvi e dirmi qualcosa di voi rispetto all’house?

    Grazie in anticipo a tutti coloro che risponderanno {speriamo >.<”}

    AlxB
    Participant
    Post count: 227
    #31716 |

    Ciao E Benvenuta Nella Community!

    Riguardo al dirti qualcosa rispetto all House… Ci sarebbero troppe cose da dire.. troppi concetti da esprimere.. ma penso che potrei riassumere il tutto con una sola frase: “Love Saves The Day..

    ZhoraDj
    Member
    Post count: 2
    #31717 |

    Grazie ^___^

    Ad ogni modo, concordo con la tua idea ù_ù

    Ma io mi chiedo , qui dentro siete tutti Dj o cose del genere? o_o Perchè vedo che ne sapete veramente tanto ^___*

    Dr. Nash
    Member
    Post count: 35
    #31718 |

    Ciao e benvenuta!

    Io non faccio il dj, ma il “compositore” anche se ogni tanto mi diletto nel mixaggio ma non sono poi così bravo..

    ho una passione per la house francese anni ’90 e in genere per i bassi house che scaldano il cuore!

    ZhoraDj
    Member
    Post count: 2
    #31719 |

    Grazie Nash!

    Ho visto parecchi di voi che sono appassionati di quella scuola di musica. Personalmente, nonostante il nik, non sono Dj nè tantomeno compositrice. Mi batto semplicemente per il rispetto di una musica che viene fin troppo criticata da chi ne ascolta solo la parte commerciale.

    Vi faccio una domanda:

    Oramai in America l’aspetto più popolare della musica si riflette nell R’n’B, Rap, Hip Hop, e via dicendo, e questi generi hanno abbandonato il loro tanto amato ambiente Underground che è stato invece occupato dall’House, dalla Techno e via dicendo.

    Credete in Italia stia succedendo la stessa cosa?

    Dr. Nash
    Member
    Post count: 35
    #31720 |

    Guarda… a livello di mercato sicuramente no.

    La cultura italiana è ristretta e “patriottica”, siamo veramente
    indietro rispetto a paesi come germania o olanda. Qui vendono con la V
    maiuscola solo i Big e gli Italiani.

    La dance/elettronica occupa si e no il 5% del mercato

    e quel 5% se lo spartiscono le label maggiori e le “mafie” che stanno dietro alla grandissima concorrenza nel genere.

    Tradotto, oggigiorno son bravi tutti a fare canzoni (specialmente x la
    diffusione dei software per la creazione di musica) ma pochi sanno fare
    “musica”, e quei pochi non hanno il diritto, per come va la burocrazia,
    di emergere, se non per raccomandazione, culo, prostituzione o
    effettivo talento.

    Se invece parliamo di cultura underground ti dico SI.

    Ci sono tantissime comunity di persone che continuano a portare avanti l’elettronica sperimentale, techno o house.

    Dr. Nash38969,0973611111

    AlxB
    Participant
    Post count: 227
    #31721 |

    Much Respect per il messaggio Nash! 😀
    Purtroppo qua in italia c’è una pesante influenza delle major discografiche, tanto che è molto difficile che le etichette Indie (cioè indipendenti) emergere dall oscurita delle loro citta natali.. Questa status quo però molto spesso trova una contraddizione nell ambiente house e tech dove molto spesso le etichette sono affiancate (in ambito monetario) da promoter e produzioni legate alle discoteche in cui i compositori dell etichetta suonano.. Diciamo che, in italia (come d altronde anche in america) c’è questa figura del dj/compositore che diventa portavoce dell etichetta e portavoce del locale a cui esso è legato.. Personalmente nn vedo tutto cio come un lato negativo anzi.. A volte succede che Il dj in questione diventa anche un “mezzo” per i suoi compaesani che fanno musica x raggiungere quel po di successo che basta per riuscire a pubblicare un pezzo, Insomma è bello quando uno staff di amici/artisti riesce a concretizzarsi musicalmente sia nell ambito di un locale sia nell ambito della produzione musicale! 😀

    Cmq la stessa cosa succede praticamente dappertutto ed è un carattere fondamentale di Tutta la storia dell house… Un esempio attuale che potrete ben capire è il duo Quentin Harris/Timmy Regisford che suonando allo Shelter di NYC sono riusciti a fondare 2 etichette (U-RA e RA) e sono riusciti a pubblicare tantissimi pezzi che (secondo me) rappresentano uno degli esempi piu belli dell housemusic americana! Stessa cosa dicasi x gli Ame (in ambito europeo) e molti molti altri…

    Peace!

    Dr. Nash
    Member
    Post count: 35
    #31722 |

    AlxB wrote: molto spesso le etichette sono affiancate (in ambito
    monetario) da promoter e produzioni legate alle discoteche in cui i
    compositori dell etichetta suonano..

    Un esempio su tutti:

    La discoteca Alterego “monopolizzata” dall’etichetta Orbit, di Dionigi che, niente da dire come dj ma come producer…

    eppure i suoi pezzi vengono sempre suonati, e quindi entrano nel bordereau, e quindi becca soldi!

    Circolo vizioso…

    Ho un amico sotto quell etichetta, ma guarda caso lui non suona mai all Alterego nè suonano i suoi pezzi!

    AlxB
    Participant
    Post count: 227
    #31723 |

    Hai completamente ragione, ma non guardare il caso specifico.. si vede che ci sono degli interessi all interno dell etichetta.. io parlavo in linea generale!
    Poi si sà, purtroppo questo genere di cose nn è difficile che accadino, bisogna solo essere fortunati o meglio ancora, spinti da qualcuno d importante!.. e Questo non è altro che il lato negativo della faccenda, che (almeno “teoricamente”) non dovrebbe mai esistere!

Viewing 9 posts - 1 through 9 (of 9 total)

You must be logged in to reply to this topic.